Lucca Comics game over?

Cosa sta succedendo a Lucca Comics?

Non è difficile capire che qualcosa in questo evento ha smesso di funzionare. E non oggi ma da qualche anno almeno.
Ma sembra che i problemi noti già da anni si stiano sommando ad altri. Una escalation di problematiche che sta trasformando questo evento meraviglioso in una esperienza al limite del vivibile. O forse siamo anche oltre…

I problemi sono tanti e da un evento così grande ci aspettiamo qualche “incaglio”. Lo hanno le fiere più piccole, figuriamoci Lucca Comics che è un evento importantissimo anche a livello mondiale considerata la caratura di ospiti internazionali che ogni anno sono nel programma degli eventi.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire insieme dove le falle sono diventate delle voragini in cui anno dopo anno sembra stia sprofondando Lucca Comics.

Lucca Comics affluenza: oltre i limiti possibili

Il punto cardine di tutto è proprio questo. Un’affluenza di pubblico che anno dopo anno ha raggiunto livelli inimmaginabili. Un flusso che oggettivamente non è semplice da gestire, specie in una città come Lucca che conta circa 88.000 abitanti ma che durante il comics ne vede almeno altre 80.000/90.000 in più per un totale prossimo alle 200.000 persone giornalierie. Va da se che strade, parcheggi, stazione FS e tutto quello che è pensato per 88.000 persone vada al collasso…
E se consideriamo che il centro storico, in cui si svolge la maggior parte dell’evento (solo il Japan Town e il palco sono all’esterno) è piccolo al punto che in circa 15 minuti a piedi lo si attraversa, il quadro sulla vivibilità è chiaro.
E questo si trasforma in una viabilità urbana compromessa a livello pedonale (alcune strade sono precluse al passaggio in una delle due direzioni) che a sua volta di riversa su tutto il resto.

Lucca Comics alloggi: la chimera

Sono anni che dormire all’interno delle mura è diventato proibitivo. E non tanto per l’offerta che è aumentata (anche se non a sufficienza in relazione alla domanda), ma per le cifre. Si arriva a pagare anche 300€ a notte che, per chi presenzia per lavoro per tutto il periodo, diventa impegnativo dato che a questa cifra si devono aggiungere i costi del vitto e del trasporto.
Anche dormire fuori le mura è diventato difficile. Con l’aumentare della richiesta, anche a distanza dal centro storico, le cifre per una notte sono impegnative e spesso ci si trova davanti al vincolo di coprire l’intero periodo (5 giorni) o 3 notti minimo.
Un salasso.
Negli ultimi anni molti dormono a Pisa, Viareggio e paesi vicini ma con l’aggravio dello spostamento in auto quotidiano e relative spese extra anche per il parcheggio.
E arriviamo al terzo punto…

Lucca Comics parcheggi: aree gratuite a pagamento

16,50€ al giorno. Questa è la cifra da spendere per parcheggiare le auto nel parcheggio convenzionato. Che non è nemmeno tantissimo se vogliamo confrontarlo con parcheggi in zone turistiche in alta stagione. Si pensi che al Napoli Comicon uno dei parcheggi della Mostra d’Oltremare chiede tra i 20 e i 30€ giornalieri in base alla dimensione dell’auto.
Non entrando nel merito del prezzo e delle modalità, c’è da dire che molte aree che normalmente sono gratuite durante l’anno, per il comics diventano a pagamento. E questo non è consentito.
In particolare, il comma 8 dell’articolo 7 del Codice della strada stabilisce quanto segue: “Se il Comune decide di predisporre delle aree da destinare a parcheggio con custodia o li dia in concessione oppure dispone l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta deve riservare una adeguata area, destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”.
Ma questa violazione si basa su un cavillo che, se vi interessa, trovate spiegato qui: Parcheggio strisce bianche: quante ne deve garantire il comune
Aggiungete che l’app ufficiale sembra abbia avuto problemi assegnando gli stessi posti a persone diverse…

Lucca Comics stand e farmacopie: armatevi di santa pazienza, valium e ombrello (che è una costante lucchese…)

Chi è andato ai comics sa di che parliamo. Entrare in alcuni stand richiede molta pazienza dato che le file sono molto lunghe, a spesso lunghissime, a volte impossibili…
E questo perché come detto più sopra, c’è troppa gente. Il numero di biglietti venduti è abbondantemente superiore alla capacità dell’evento.
A questo aggiungiamo quello che è stato il problema di quest’anno relativo agli artisti e al possibile incontro con loro.
Prenotazioni online bruciate in pochissimi minuti, bagarinaggio selvaggio su ebay, riffe al limite dell’istigazione alla ludopatia con gratta e vinci da 20€.
Una gestione che se da un lato poteva avere un senso, dall’altro ha fatto acqua sotto tanti punti di vista. Uno dei quali è stata la cattiva comunicazione delle date e orari di apertura delle prenotazioni.

Lucca Comics Live music: a pagamento si, a pagamento no

LC&G2022 – Il palazzetto durante le prove ma così è rimasto durante tutti gli spettacoli della giornata. Deserto tranne la sera con Cristina D’Avena e Giorgio Vanni

Lo spostamento del palco dalle mura al palazzetto dello sport fuori le mura è stata una delle mosse che più di tutte ha pesato sui fan di Lucca Comics. E di riflesso anche sui musicisti che si sono esibiti nel corso delle giornate dell’edizione 2022. Questo perché se è vero che Cristina D’Avena e Giorgio Vanni vantano un pubblico consolidato, le cartoon band e altri artisti presenti che si esibiti durante la giornata nel pieno degli eventi all’interno delle mura, si sono trovati il palazzetto deserto. E ovviamente aggiungerei.
Il palco sulle mura, montato su uno dei baluardi principali, garantiva un passaggio continuo di persone che anche solo per poco, si fermava ad ascoltare le band. E magari restava fino a fine performance.
E invece no… Una bella “punizione” gratuita per chi l’anno scorso era nel palazzetto.
E quest’anno? Quando sembrava che non ci fosse limite al peggio, si inventano il Lucca Music Tent, una tendostruttura dove gli artisti si sarebbero dovuti esibire. Ma l’accesso ai 4 spettacoli di punta, tra cui Oliver Onions e Cristina D’Avena era a pagamento. Quindi non più compreso nel biglietto come in TUTTE le fiere d’Italia, ma un evento extra fruibile anche da chi il biglietto di Lucca Comics non ce l’aveva.
Ma non a caso ho scritto tutto al passato. A circa 6 giorni dall’inizio, l’organizzazione comunica che i concerti saranno gratuiti e la tecnostruttura sarà all’aperto.
Ovviamente i biglietti saranno rimborsati.
Con il passaggio da pagamento a gratuito, si è data la possibilità a tutti di andare al concerto ma solo se in possesso del biglietto di Lucca comics (come è sempre stato) e previa prenotazione online su eventbride.
Ma c’è un aspetto su cui nessuno ha messo bocca… I biglietti erano acquistabili anche da chi non era interessato al Lucca Comics.
E’ chiaro il problema no?
Facciamo un esempio:
Alessandra vuole vedere il concerto di Cristina D’Avena, prenota il posto a sedere, prenota e paga il parcheggio (tassativo), magari ha anche prenotato la cena in un ristorante vicino (perché altrimenti non ceni data l’affluenza), magari di biglietti ne ha presi due perché voleva fare una sorpresa alla sorella, alla figlia, alla nipote.
A 6 giorni dall’evento le dicono che non può andare più perché l’organizzazione ha cambiato i programmi. Le restituiscono i soldi (ma 1€ su ogni biglietto lo perde perché non viene restituito) e lei perde la serata organizzata, il parcheggio e annessi e connessi.
Complimenti

Lucca Comics Japan Town: un padiglione nel nulla

Oltre al palco anche il Japan Town è stato spostato all’esterno delle mura e nello specifico nel polo fiere di Lucca. Senza entrare nel merito di un argomento già affrontato l’anno scorso, allego nuovamente le foto di uno dei tratti della strada che porta al Japan Town. Strada da percorrere a piedi a meno che non abbiate voglia di fare anche 2 ore di fila per la navetta.
33 minuti secondo Google Maps (ma in realtà anche 25) che finchè c’è il sole si possono anche fare. Ma quest’anno diluvia… Tirate le somme

Lucca Comics e il patrocinio: una questione spinosa

Ultimo tassello di quest’anno l’annosa questione relativa al patrocinio di Israele. Patrocinio che ha fatto storcere il naso a molti che sulla scia di Zerocalcare si sono accodati e hanno deciso di cancellare i loro impegni nei 5 giorni di evento.
Un patrocinio che, va detto, è artistico ed è stato assegnato 7 mesi fa circa e che trova il nesso con la realizzazione della locandina 2023 da parte di due artisti israeliani, Tomer e Asaf Hanuka, che a seguito delle polemiche hanno deciso di non presenziare.
Maggiori info qui: https://fumettologica.it/2023/10/tomer-asaf-hanuka-lucca-comics-2023-rinuncia/
Ovviamente Questo patrocinio ha sollevato un polverone che la stessa organizzazione del Lucca Comics non ha saputo gestire, mettendo delle pezze che forse sono state peggiori del silenzio in cui si era chiusa. A questo aggiungiamo le dichiarazioni totalmente fuori luogo di Salvini a seguito della rinuncia da parte di Amnesty Internazional definendoli “razzisti” (da che pulpito poi…) che in qualche modo ha contribuito a mischiare la politica con il mondo ludico.
Maggiori info qui: https://www.repubblica.it/politica/2023/10/29/news/lucca_comics_salvini_amnesty_razzismo_israele-419108068/
Su questo argomento del patrocinio non mi pronuncio ma è innegabile che si sia creato un precedente importante che potrebbe avere delle ripercussioni.

Lucca Comics 2023: conclusioni

L’evento non si è ancora concluso. Siamo appena al secondo giorno. Ma le critiche che piovono pesanti unite ai problemi di cui sopra stanno rendendo questo evento qualcosa di davvero lontano da quello che è sempre stato.
Un evento meraviglioso in una città meravigliosa, un evento che accusa i colpi della crescita esponenziale dell’attenzione verso il mondo “nerd”. Una crescita che, complice la cinematografia e le piattaforme di straming ha avuto da un lato uno sdoganamento (finalmente) di tutto quello che gira intorno a questa tipologia di intrattenimento ma allo stesso tempo lo ha “sporcato” se mi concedete il termine, con speculazioni, ignoranza, improvisazioni.
Forse era meglio quando eravamo quattro gatti, quando il termine “nerd” era quasi a indicare qualcuno da evitare per le sue strane passioni. Ma c’era genuinità, c’era il rapporto con gli artisti (oggi quasi impensabile), c’era vera passione e pochi improvvisati dell’ultima ora.

Concludo con un ringraziamento: in questo marasma di cose c’è ancora chi vive questo mondo con passione e professionalità, siti di informazione che ci mettono l’anima e il cuore, case editrici minori che fanno sacrifici economici importanti, divulgatori che presenziano portando cultura e informazione, e tutti quegli artisti che nonostante i ritmi serrati riescono ad accontentare tutti
i fan in barba alle prenotazioni, spese minime e cose simili.
A queste persone va un immenso GRAZIE e 92 minuti di applausi perchè sono quelli che mantengono vive le nostre passioni e che, nonostante i disagi, non si fermano mai.

Lucca Comics game over?

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