La figura femminile nello Shojo anime e manga

Che ruolo riveste la figura femminile nel genere Shojo nel manga e nell’animazione?

Maurizio Nataloni e Stefania Torsello hanno risposto a questa domanda durante il recente Lucca Comics and Games

Lo Shojo non è solo un genere a fumetti, ma un fenomeno culturale. E’ un genere vecchio di 50 anni ha saputo resiste alle intemperie del tempo, rinnovandosi e mettendosi in discussione nel tempo.
E’ un genere basato sull’estetica e su una forma a fumetti tutta a fiori, cieli stellati e luccichii.
Piccole donne che parlano la lingua dell’amore melenso e melodrammatico, giunto nel grembo di nuove autrici che ne avrebbero fatto donne autentiche abbattendo i confini del senso del pudore. Un diritto di prelazione ai danni degli autori maschi che avevano prevalso nel panorama degli Shojo. Considerando che il padre era un uomo (un dio dei manga) OSAMU TEZUKA.

Dallo Shonen allo Shojo attraverso i vari genere narrativi

Manga-differenze-generi | vite da peter pan
Rispetto agli Shonen lo Shojo può parlare di tutto, è lo specchio di più epoche e riesce ad imprimere sulla carta la cronologia di un Giappone dove la donna è costretta a restare al suo posto, in casa, come moglie e madre.
La rappresentazione della figura femminile nello shojo, attraverso la sua narrazione, prende per mano la bimba delle scuole elementari e la accompagna ben oltre l’università.

Le caratteristiche del genere Shojo

Due caratteristiche importanti del genere sono la complessità e la prolissità.
Il primo perchè seguendo le mode del momento deve adattarsi alle continue evoluzioni dell’ambiente circostante.
Il secondo perchè ovviamente non è possibile ridurre l’evoluzione di una figura femminile dall’adolescenza alla maturità in poco tempo. E’ un processo naturale che deve portarsi a compimento attraverso tanti passaggi.
A queste caratteristiche si aggiungono la sofferenza d’amore, la presenza dell’eros, abbandono e lo smarrimento verso dimensioni silenziose in cui l’anima si smarrisce.

Le più importanti figure femminili nello Shojo

La nascita del genere è da attribuire a Osamu Tezuka e al suo manga “La principessa Zaffiro“. Ma altri personaggi importanti sono sicuramente Candy Candy di Yumiko Igarashi e Kyoko Mizuki.
Una menzione separata va fatta per Versailles no bara, ovvero Lady Oscar, capolavoro di Ryoko Ikeda che nasce prima come Manga e solo 7 anni dopo diventa un anime. Una storia che ha emozionato tutti e che si basa su eventi realmente avvenuti durante la presa della Bastiglia nella Parigi di Maria Antonietta d’Austria.

majocco _ vite da peter panMa in Italia hanno avuto tanta fortuna anche le Majocco, ovvero maghette, streghette che hanno saputo far sognare tante ragazze e ragazzi negli anni 80.
Da Sally la maga a Ransie, da Lamù a Lalabel, da Creamy a Magica Emi senza dimenticare le eroine tra cui spicca su tutte Sailor Moon.

Altra figura importante seppure in Italia non ha avuto lo stesso successo delle altre figure femminili nel genere Shojo, è Melmo di Osamu Tezuka il cui anime è stato trasmesso con il nome I bon bon di Lilly.
Una delicata storia che racconta le peripezie che la bambina Lilly affronta quotidianamente per accudire il fratellino e che, grazie all’uso dei bon bon avuto dallo spirito della madre defunta, può cambiare il suo aspetto da bambina ad adulta e viceversa.
Un anime che nasce principalmente per introdurre i bambini giapponesi all’educazione sessuale e che mostra come avvengono i cambiamenti fisici nella crescita, in aggiunta a spiegazioni di vario tipo con una voce fuori campo.

Lo speciale sul genere femminile nello Shojo a Lucca Comics 2019

Durante l’incontro avvenuto il 31 Ottobre nel Japan Town, Maurizio Nataloni (curatore e organizzatore dell’evento) e Stefania Torsello (autrice dei testi) hanno presentato un’ampia panoramica sull’argomento dando modo ai tanti presenti di comprendere meglio quella che è stata la figura femminile nel genere Shojo sia nei manga e nell’animazione a cavallo tra gli anni 70 e 80 sia in quella più recente come in Le situazioni di Lui e Lei, anime ambientato in un liceo giapponese.
L’incontro è stato un successo e troverete ulteriori informazioni su Mashable italia.
E ringraziamo anche Radio DeeJay  e Flavia Cappadocia per averci citato nel programma con Rudy Zerbi e Laura Antonini (1.55.00)

La figura femminile nello Shojo anime e manga

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